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Fichi time.

Sport e cinema

La relazione tra lo sport e il cinema è molto più forte quando si raccontano storie piene di determinazione e rinascita.

C’è un genere cinematografico che ha sempre riscosso grande successo: quello sportivo.

Nello sport ci sono vortici di sentimenti, sfide, passioni, eroismi, lotte personali e di gruppo ed il cinema non ha impiegato molto tempo ad utilizzare gli eventi sportivi nelle sue produzioni anche perché il pubblico ne rimane totalmente affascinato e si affeziona al protagonista o ai personaggi, in generale. Li ricorda volentieri e li cita come esempio.

E pensare che già ai tempi del cinema muto le pellicole di questo genere erano in voga.

Qualche esempio, in tal senso: Charlie Chaplin nel 1915 fu il protagonista di The Champion, ambientato nel mondo della boxe; nel 1932, invece, usci Horse Feathers, una commedia dei fratelli Marx sul football collegiale.

Considerando il fatto che ogni sport ha le sue pellicole cult, a grandi linee, possiamo comunque tener presente che gli sport-movie si possono distinguere in due categorie : le biografie dei personaggi reali e le trame create dal nulla. Ma, a prescindere da ciò, di sicuro il film sarà un successo! Il segreto di questo successo sta nella capacità di trasportare il bagaglio emotivo legato alla trama del film sportivo riuscendo a sfruttare al massimo la forza delle emozioni senza scadere, possibilmente, nel ridicolo.

Un esempio: nel 1942 , usci nelle sale americane The Pride of the Yankee in cui Gary Cooper interpreta Lou Gehrig , monumentale prima base degli Yankees, che dopo aver giocato 2130 partite consecutive dovette ritirarsi perché ormai consumato da una grave malattia (la SLA). Il discorso finale del giocatore ai microfoni di uno Yankee Stadium stracolmo di tifosi fu decisamente uno dei momenti più struggenti dello sport americano; celeberrima e commovente la frase pronunciata da Gary Cooper: “today I consider myself the luckiest man on the face of this earth”.

E poi c’è Robert De Niro in Toro Scatenato, la storia del pugile Jack La Motta … la boxe è la regina dei film sullo sport, questo possiamo dirlo!


La relazione tra lo sport e il cinema è molto più forte quando si raccontano storie piene di determinazione e rinascita.

Utilizzare la disciplina sportiva come metafora di vita evidenzia come l'impegno e la sofferenza dei grandi sportivi quasi sempre coincidono con il riscatto personale dell'individuo.


Sono tanti gli insegnamenti che possiamo trarre da questo particolare genere cinematografico.. come non ricordare le perle di saggezza e innata simpatia del Maestro Miyagi, del tipo:

"Quando cammini su strada, se cammini su destra va bene. Se cammini su sinistra, va bene. Se cammini nel mezzo, prima o poi rimani schiacciato come grappolo d'uva.

Ecco, Karate è stessa cosa. Se tu impari Karate va bene. Se non impari Karate va bene. Se tu impari Karate-Speriamo, ti schiacciano come uva."

Come non amarlo?!




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