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Fichi time.

Sincerely yours, the Breakfast Club

Chi sono io? È da questa domanda nonché il titolo del tema assegnato dal preside Vernon ai ragazzi in punizione che si svilupperà la trama di The Breakfast Club.

Hermer High School
The Breakfast Club

Sono tanti i film che raccontano o provano a raccontare l'adolescenza ma solo The Breakfast Club è riuscito ad attraversare indenne gli anni e le mode ed a diventare un vero e proprio cult. Ineguagliabile, ad oggi.

«And these children that you spit on as they try to change their worlds are immune to your consultations. They’re quite aware of what they’re going through...»

(E questi ragazzi che disprezzi, mentre cercano di cambiare il loro mondo, sono immuni ai tuoi consigli. Sono consapevoli di quello cui vanno incontro.)

Le parole della canzone Changes di David Bowie aprono il film scritto e diretto da John Wilden Hughes Jr.

David Bowie
The Brekfast Club

Quella raccontata nel lungometraggio è la cosiddetta Generazione X, ovvero, coloro che, essendo nati tra il 1965 e il 1980, hanno vissuto gli anni della scuola tra il 1980 e 1990. Nello specifico, la storia di cinque studenti che si ritrovano a condividere un’intera giornata di punizione e finiscono per trasformarla in una proficua ed inaspettata terapia di gruppo.

Uscito nelle sale nel 1985, The Breakfast Club è considerato il manifesto della Brat Pack, “banda di monelli”, un gruppo di attori e attrici statunitensi che, durante gli anni Ottanta divennero famosi per aver interpretato ruoli in film di genere adolescenziale come, ad esempio Michael J. Fox per Ritorno al futuro e Ralph Macchio per Karate Kid.

Il film di Hughes porta in scena il mondo dell'adolescenza in modo sincero facendola oscillare tra l’essere allo stesso tempo ingenua, vitale e dolorosa ma anche turbolenta e piena di contraddizioni; quell’adolescenza che alimenta il fuoco delle emozioni e dei sentimenti di John, Claire, Andy, Brian e Allison: l'amore e l'odio, la forza e la debolezza, il successo e il fallimento. Stati d’animo ai quali difficilmente lo spettatore ne rimarrà indifferente.

Ma andiamo con ordine:

Intro film The Breakfast Club
The Breakfast Club Intro film

Chicago, sabato 24 marzo 1984. Cinque adolescenti del Liceo Shermer, a causa di punizioni a vario titolo, si vedono costretti a trascorrere l’intera giornata del sabato (nove lunghissime ore) nella biblioteca della loro scuola.

Tra i ragazzi troviamo John, un ragazzo ribelle, misterioso: il “criminale”. John, il collezionista di punizioni ad un passo dall’espulsione da scuola, nasconde la sua fragilità dovuta ad una figura paterna assente e violenta, con atteggiamenti da bullo che oscillano tra aggressività e rabbia. A scuola, quella mattina, lui arriva da solo, non c’è nessun genitore che lo accompagna.

Brian, il classico ragazzo nerd, timido e impacciato: il “cervello”. Un ragazzino biondo dalla corporatura minuta, look da perfettino, preso in giro a causa della sua timidezza e del suo interesse per la conoscenza: l’ultimo soggetto che ci si aspetterebbe di vedere in punizione. Eppure, Brian è in punizione perché ha tentato il suicidio dopo aver preso un brutto voto. Arriva a compiere questo gesto perché la sua famiglia è molto oppressiva nei suoi confronti e pretende che ottenga sempre dei buoni voti a scuola. A scuola arriverà in macchina, accompagnato dalla madre e dalla sorellina. Una sfilza di raccomandazioni prima di salutarlo è d’obbligo … Studia!

Claire, la tipica ragazza perfetta e viziata: la “principessa”. Ragazza di buona famiglia, in via del tutto eccezionale si trova a dover scontare questa punizione. Claire, infatti, viene punita per aver scelto lo shopping invece della scuola. Il padre però non la sgrida, ma addirittura le promette un regalo prima di salutarla.

Andrew promessa del football, concentrato solo su sé stesso e sui suoi obbiettivi: “l’atleta”, con una futura carriera sportiva messa in discussione proprio da questa punizione. Questo ragazzo è in punizione per aver attaccato del nastro adesivo sui genitali di un suo compagno. Ad accompagnarlo davanti la scuola è il padre che, prima di lasciarlo andare, cerca di motivarlo ad affrontare questa punizione come se fosse un incontro di wrestling che deve vincere ad ogni costo. Niente borsa di studio per una condotta bassa.

E infine Allison, un personaggio particolare, ragazza stravagante, tutta da interpretare: “l’handicappata”, con la testa china sul banco, nascosta dai neri capelli corti e spettinati, un vestito sgualcito e un paio di sneakers nere. Lei è semplicemente introversa e per questo percepita come strana. Allison, la pazza, viene continuamente ignorata dalla sua famiglia, proprio come se non esistesse. Quando i suoi genitori la accompagnano a scuola, lei aspetta un cenno di saluto da parte loro, ma nulla. Viene mollata lì senza tanti complimenti. Non è in punizione, semplicemente non sapeva in che altro modo trascorrere quella giornata di sabato.


Chi sono io? È da questa domanda nonché il titolo del tema assegnato dal preside Vernon ai ragazzi in punizione che si svilupperà la trama di The Breakfast Club.

Quindi, Chi sono io? Mentre ignorano ostentatamente il compito che dovrebbero svolgere, i cinque curiosi ragazzi cominciano a parlare. I ragazzi già si erano rassegnati all’idea di vivere un sabato vuoto e noioso. Però, nel trascorrere le ore si rendono conto che dopotutto quell’esperienza avrebbe potuto rappresentare una piccola rivoluzione nelle loro vite stravolgendo convinzioni e certezze che si erano costruiti fino a quel momento.

All'inizio sono aggressivi, goffi e incerti, spesso simpaticamente sbruffoncelli. Ma poco alla volta, le chiacchiere noiose, le provocazioni e i battibecchi cedono il passo a un dialogo interiore che ha bisogno di essere raccontato, di uscir fuori con forza e di conseguenza ascoltato dai presenti. Solo così tutto diventa reale.

Da perfetti sconosciuti, si ritrovano, senza nemmeno rendersene conto, a condividere le proprie esperienze di vita.

Negli ultimi venti minuti questi cinque adolescenti si ritrovano seduti sul pavimento in un angolo appartato della biblioteca e iniziano a raccontarsi. Un’immagine ormai entrata a far parte dell’iconografia cinematografica, scopiazzata all’inverosimile. E così si confessano. I problemi che li affliggono e li accomunano saranno perlopiù legati alla percezione che i genitori hanno di loro, che condiziona di conseguenza ciò che credono di essere.

Nessuno è contento di com’è; ognuno ha un piccolo universo dentro di sé del tutto inesplorato. È evidente che i ragazzi temono di diventare ciò che sono i loro genitori, gli adulti che li circondano, il loro punto di riferimento.


Proprio il senso di incomprensione e disapprovazione che i ragazzi percepiscono da parte della generazione adulta vengono mostrati magistralmente nella pellicola donando al film un’atmosfera inedita, fatta di dialoghi crudi, a tratti volgari (forse), e sguardi acuti, schietti, furiosi...

Ancora una volta Hughes fa riferimento ad una triste realtà della società del tempo: giovani che devono iniziare a badare a loro stessi perché le famiglie sono distratte da altro.

The Breakfast Club iconic scene film
Iconica scena film

Brian svolgerà il tema da consegnare al preside Vernon rivendicando identità e libertà, a nome di tutti:

Caro signor Vernon, accettiamo di restare chiusi a scuola sacrificando il nostro sabato, qualunque sia stato l'errore che abbiamo commesso. Quello che abbiamo fatto era sicuramente sbagliato. Ma pensiamo che lei sia proprio pazzo a farci scrivere un tema nel quale dobbiamo dirle cosa pensiamo di essere. Che cosa gliene importa! Tanto lei ci vede come vuole. Usando il linguaggio più semplice, la definizione più comoda, lei ci vede come: un cervello, un atleta, un' handicappata, una principessa e un criminale. Credo che lei sarà felicissimo di tutto questo. Distinti saluti, il Breakfast Club.


The Breakfast Club si apre e si chiude con Don’t you (Forget about me) dei Simple Minds e le sfumature del tramonto che segnerà la fine di quell’intenso sabato 24 marzo 1984. I cinque ragazzi, dopo nove ore, usciranno dalla porta del loro Liceo sentendosi stranamente diversi, magari un po' cresciuti, ma sicuramente più consapevoli della loro identità, accettandosi senza vergogna e apprezzandosi per l’unicità che rappresentano, un dono non un impedimento.


Dopo tutti questi anni - credo di parlare a nome di tutti coloro che questo film lo hanno visto, rivisto e amato - riusciamo ancora ad immedesimarci nei cinque protagonisti della storia, rappresentanti di valori e atteggiamenti tutt’oggi molto sentiti dagli adolescenti; i protagonisti di The Breakfast Club hanno parlato e continuano a parlare ai giovani di sempre. I temi affrontati dal film sono universali, anche se per molti questi personaggi incarnando gli esatti stereotipi delle high school americane non hanno molta rilevanza. Ma non è forse l’adolescenza l’età dello stereotipo per eccellenza?

Photo by Patrizia Gaboardi




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