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Fichi time.

La vita è meravigliosa

La straordinaria storia di George Bailey, un uomo che dedica tutta la sua esistenza al servizio del prossimo sacrificando i suoi sogni, ci insegna quanto sia importante il senso di comunità.

Il film La vita è meravigliosa (1946) di Frank Capra è tutt’oggi il lungometraggio che caratterizza più di ogni altro il Natale. Nella storia del cinema, nessun altro film celebra lo spirito vero e autentico di questa festa.

La vita è meravigliosa è tratto dal racconto di Philip Van Doren Stern del 1939 dal titolo The Greatest Gift, che lo utilizzò come biglietto natalizio di auguri. Lo scritto ebbe subito l’attenzione di Cary Grant che lo sottopose alla casa di produzione con cui collaborava, la Rko, proponendo di farne un film insieme a Gary Cooper. La Rko ne acquistò così i diritti cedendoli, in seguito, alla Liberty films, casa di produzione nel frattempo fondata da Frank Capra. Da quel momento il regista se ne occupò. Il 15 aprile del ’46 iniziarono le riprese.

La storia è ambientata nella piccola, rurale ed innevata cittadina di Bedford Falls dove George, insieme allo zio paterno, dirige la Bailey Costruzioni e Mutui, una piccola e modesta cooperativa di risparmio fondata dal padre Peter. Quando il padre muore, George rinuncia al sogno di laurearsi per gestire la Bailey Costruzioni e Mutui.

Al fianco di George c’è la splendida Mary, che sposerà. Proprio nel giorno del loro matrimonio avviene una delle sequenze più emblematiche del film: la società di Bailey, rimasta senza contanti, viene assalita dalle richieste dei clienti e sarà proprio Mary a offrire loro tutti i soldi che sarebbero serviti per il viaggio di nozze, per evitare il peggio. A tutti i suoi clienti, George ha sempre fornito non solo la sua professionalità, ma anche tutta la sua umanità, il suo altruismo e la sua generosità.

Diventato padre di quattro bambini, per George le cose si mettono malissimo una vigilia di Natale. Suo zio Billy, incaricato di versare in banca 8.000 dollari necessari per onorare una scadenza di pagamento, per sbadataggine perde di vista il denaro appena prima di consegnarlo all’impiegato. Quella somma, di vitale importanza, finisce nelle mani del “senza scrupoli” Potter che se li tiene sperando nel crollo della società, l’umiliazione pubblica ed i guai giudiziari che ne susseguiranno. Quando George viene a sapere che i soldi sono spariti, crolla in preda allo sconforto e alla completa disperazione.

Che senso ha avuto tutta la sua esistenza? George perde la testa. E’ la notte di Natale, gli abitanti di Bedfold Falls chiedono l’intervento del Signore per aiutare l'uomo ad attraversare un periodo talmente complicato della sua vita da indurlo a pensare al suicidio. Le preghiere vengono accolte ed a soccorrerlo arriva un angelo custode di seconda classe, Clarence Oddbody, che se riuscirà nella sua missione di salvare l’uomo otterrà le ali e sarà promosso ad angelo di prima classe. Per immedesimarsi nello sventurato George Bailey e riuscire a dissuaderlo dal suicidio, Clarence ripercorrerà con lui tutte le tappe fondamentali della sua vita mostrandogli come sarebbe stato il mondo se lui non fosse mai nato: senza di lui la vita di molte care persone sarebbe stata miserabile.

E’ in quel momento che George arriva a comprendere quanto valore e significato abbia avuto la sua esistenza. Così corre, sotto la neve verso casa, desideroso di riabbracciare i suoi cari. Sarà ancora una volta Mary a salvarlo: la moglie riesce infatti a fare in modo che i suoi amici e tutti i suoi clienti gli diano il denaro necessario per evitare la bancarotta. Tutti gli abitanti di Bedford Falls hanno riconosciuto la sua bontà d’animo e il suo altruismo e lo hanno ripagato. E’ Natale.. tutti cantano.

Quello che riceve George è il “il più grande regalo” che potesse avere, The Greatest Gift, cioè il contenuto dell’omonimo racconto di Philip Van Doren Stern.

Alla sua uscita La vita è meravigliosa non venne accolto molto bene né dalla critica né dal pubblico. Il film fu subito etichettato come populista, dottrinale e ideologico, e gli incassi, inferiori rispetto al budget, decretarono il flop al botteghino. Nonostante ciò gli furono assegnate cinque nomination dall’ Academy Award (miglior film, regia, attore protagonista, montaggio, sonoro) e pian piano questo film è entrato nel cuore del pubblico incoronandolo come film di Natale per eccellenza.

La lista di sceneggiatori e registi che attraverso i loro film hanno voluto omaggiare La vita è meravigliosa - il quale è ancora oggi in tutte le classifiche dei film più belli di tutti i tempi - con citazioni e rimandi alla pellicola di Frank Capra è davvero lunga: da The family man a Ritorno al futuro, da Splendor a L’esorcista III, fino a Pulp Fiction.


Questo perché il cinema di Capra non va letto nell’apparente semplicità e superficialità degli eventi narrati, ma nell’esposizione del dramma individuale, familiare e sociale che contraddistinguono tutti i suoi lavori: solo nella loro relazione si trova il senso delle cose. Ovvero, nulla avviene per caso e tutto accade secondo una logica che lega l’uomo alla sua individualità, agli altri e al suo contesto.

La straordinaria storia di George Bailey, un uomo che dedica tutta la sua esistenza al servizio del prossimo sacrificando i suoi sogni, ci insegna quanto sia importante il senso di comunità.


La Vita è Meravigliosa mantiene ancora intatta la sua verità natalizia: che la vita è un dono prezioso di Dio. Nessun uomo, se circondato da amici, si può considerare un fallimento. Un messaggio che lo stesso Frank Capra definì così nella sua autobiografia: “questo è il più bel film che avessi mai fatto. Era il film per la mia gente, il film che avevo voluto fare da quando avevo posato per la prima volta l’occhio contro il mirino della macchina da presa in una palestra ebrea di San Francisco. Un film per dire ai depressi, agli sconfortati, ai disillusi, ai barboni, ai poveracci, alle prostitute, che nessun uomo è fallito!”.


Impossibile non commuoversi ogni volta che si rivede la pellicola di Capra. George incarna lo stato d’animo inquieto di chi però non molla mai, di chi combatte per un obiettivo. Il suo personaggio ci insegna però che la frustrazione non deve lasciare spazio alla rabbia e soprattutto alla sfiducia. Bisogna avere coraggio ed essere consapevoli dell’importanza che ha la nostra esistenza anche, e soprattutto, per le persone che ci stanno a fianco.

«Strange, isn’t it? Each man’s life touches so many otjer lives. When he isn’t around he leaves an awful hole, doesn’t he?» («Strano vero? La vita di un uomo è legata a tante altre vite. E quando quest’uomo non esiste, lascia un vuoto»).

Frank Capra ricevette migliaia di lettere di persone che lo ringraziavano per avergli ridato la speranza. Nel corso del tempo qualcuno rivelò perfino di aver rinunciato al suicidio dopo aver visto il film.

Eh si … la vita è davvero una cosa meravigliosa.

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