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La Reggia di Caserta

La Reggia progettata da Vanvitelli è una fusione ideale e originale sia della Reggia di Versailles dei re di Francia sia del madrileno Palazzo dell'Escorial, sede dei re di Spagna e rappresenta il trionfo del barocco italiano.

La Reggia di Caserta risale ai tempi di Carlo di Borbone re di Napoli e di Sicilia dal 1735 al 1759. Salito al trono, Carlo di Borbone riorganizzò il regno sia sotto il profilo militare-amministrativo sia sotto quello culturale. A questo scopo volle realizzare una fastosa reggia ad immagine e somiglianza, nell’eleganza e nello sfarzoso splendore, della Reggia di Versailles in Francia.

La reggia doveva servire a celebrare ed elevare il Regno di Napoli e di Sicilia allo stesso rango degli altri regni europei e diventare il centro amministrativo della nuova capitale del regno, Caserta.

Per realizzare il grandioso progetto fu chiamato un architetto e ingegnere all’epoca assai stimato: Luigi Vanvitelli (1700-1773), figlio del celebre vedutista di origine olandese Gaspard van Wittel.

La Reggia progettata da Vanvitelli è una fusione ideale e originale sia della Reggia di Versailles dei re di Francia sia del madrileno Palazzo dell'Escorial, sede dei re di Spagna e rappresenta il trionfo del barocco italiano. Curatissima nei dettagli ed articolata su quattro monumentali cortili, la costruzione è fronteggiata da uno scenografico parco.

Per l’edificio principale Luigi Vanvitelli progettò un corpo di fabbrica rettangolare, lungo 247 metri sui lati maggiori e 184 su quelli minori, con quattro cortili interni immaginati come piazze d’armi. I quattro cortili poi sono definiti da due bracci perpendicolari. Il suo impianto, basato su norme razionali, è dunque semplice e rigoroso. La facciata ha un andamento uniforme, interrotto da sporgenze al suo centro e ai lati.

Questa si presenta come un vero e proprio complesso monumentale che occupa 45.000 mq e, con i suoi cinque piani, raggiunge un'altezza di 36 m. Sulla facciata principale si aprono 143 finestre e nel palazzo ci sono ben 1200 stanze e 34 scalinate. L'edificio è fabbricato in mattoni e i due piani inferiori sono rivestiti con lastre di travertino. L'intera struttura è coronata da un'ampia cupola centrale.

Il percorso progettuale termina all’esterno con la Vasca di Diana e Atteone, dove scende dopo un salto di 78 metri, l'acqua della Grande Cascata.

Il suo interno è un continuo susseguirsi di stucchi, bassorilievi, affreschi, sculture, pavimenti a intarsio. A tal proposito, notevoli sono quelli della Sala di Astrea, della Sala di Marte e della Sala del Trono. Le parti più scenografiche della reggia sono probabilmente l'insieme dell'atrio e del monumentale scalone d'onore e la cappella.

Parte integrante della maestosità e della bellezza della Reggia è il parco.

Il parco è un tipico esempio di giardino all'italiana, costruito con vasti prati, aiuole squadrate e, soprattutto, un trionfo di giochi d'acqua. Lungo l’asse centrale, si susseguono vasche, fontane e cascate, ornate da grandi gruppi scultorei. Ne risulta un effetto scenografico di grande impatto che raggiunge il culmine nella Grande Cascata. Il parco si estende fino alla sommità della collina antistante il palazzo, dove un giardino inglese (voluto da Maria Carolina d'Austria) fa da cornice ad una passeggiata tra piante esotiche. A tal proposito, Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV, volle costruire a Caserta un giardino di paesaggio alla moda inglese, quindi incaricò Sir William Hamilton, ambasciatore dell'Inghilterra presso il Regno di Napoli, di trovare un esperto giardiniere inglese disposto a trasferirsi a Caserta per occuparsi dell'impianto e della cura del giardino. Così l’esperto giardiniere John Andrew Graefer, nel 1786 arrivò a Caserta.

Per la costruzione di questa Reggia vennero assunti fino a 3000 operai, comprese le donne. Le maestranze erano per lo più locali e napoletane, però non mancavano romani, milanesi e stranieri, tra cui numerosi turchi. C'era anche un folto gruppo di schiavi (maomettani) e di forzati provenienti da varie galere, sorvegliati costantemente mentre lavoravano.

I lavori iniziarono il 20 gennaio 1752, ma, a causa del trasferimento di Carlo sul trono di Spagna (1759) e della morte di Luigi Vanvitelli (1773), la Reggia fu completata solo nel 1847.

Comunque, alla morte di Luigi Vanvitelli, i lavori furono proseguiti dal figlio Carlo che li portò a termine senza però poter rispettare esattamente il progetto paterno.

La Reggia di Vanvitelli fece parte dei beni della corona fino al 1921, quando passò allo Stato.

Nel 1997 l’Unesco la inserì assieme al suo parco nella World Heritage List.

A differenza della Reggia di Versailles, alla quale la Reggia di Caserta si ispira, sicuramente le vasche monumentali del parco non interrompono, ad intervalli di ore, la fuoriuscita coreografica dell’acqua. A differenza della più fastosa Reggia di Versailles appunto … dove solo la fortuna di indovinare l’ora nella quale l’acqua fuoriuscirà può farci assistere ai giochi d’acqua delle sue numerose ed alquanto esteticamente piacevoli fontane …



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