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“I want to believe”, il poster di X-Files

Il creatore della serie X Files, Chris Carter: «usiamo la foto di una navicella spaziale e mettiamoci sotto una scritta alla Ed Ruscha che dica “Voglio crederci” »

Il 29 Giugno 1994 debuttava su Canale 5 una nuova serie televisiva dal titolo X-Files.

Nell’ufficio di uno dei due protagonisti della serie, l’agente dell’FBI Fox Mulder (David Duchovny), vi era appeso un poster con raffigurato un disco volante sopra alla scritta in maiuscolo I WANT TO BELIEVE (“voglio crederci”). Negli anni questo poster è diventato iconico e diffusissimo fra gli appassionati di fantascienza.

Il creatore della serie X Files, Chris Carter ha raccontato com’è nata l’idea del poster: «usiamo la foto di una navicella spaziale e mettiamoci sotto una scritta alla Ed Ruscha che dica “Voglio crederci” »

Inoltre, così Chris Carter descrive quel poster ed il suo significato per Mulder: «Fin dal primo episodio si vede questo poster con la nave spaziale che dice I WANT TO BELIEVE e quello è veramente il mantra di Mulder. Lui non crede, lui vuole credere, vuole trovare il motivo per credere.»

Quando Carter vide per la prima volta il poster riconobbe la fotografia di Billy Meier (un fotografo svizzero appassionato di alieni), quindi chiese: «abbiamo ricevuto l’autorizzazione per usare la foto?» gli risposero di sì. Dieci anni dopo ricevette una chiamata dallo staff legale della Fox: «abbiamo una citazione in giudizio per una violazione di copyright contro di voi». Dieci anni prima non avevano ricevuto l’autorizzazione per la foto.

Meier è un personaggio molto conosciuto dagli appassionati di UFO, da decenni ormai sostiene di essere in contatto con degli esseri provenienti dalle Pleiadi, e negli anni ha diffuso moltissime foto scattate perlopiù in Svizzera e in Europa che raffigurano presunte navicelle spaziali.

Tutto il suo vissuto, in tal senso, viene raccontato nel suo libro Die Wahrheit über die Plejaden ovvero “La verità sulle Pleiadi”. Negli anni Settanta la sua fama crebbe per via delle sorprendenti prove che mostrava per dare forza alle sue parole: materiali di fattura extraterrestre, filmati, suoni, fotografie e quant’altro. Le sue fotografie però diventarono iconiche in quanto attirarono l’attenzione per il loro impatto visivo sorprendente.

La maggior parte di queste immagini fotografiche, di una nitidezza impressionante, ritraggono dischi volanti sospesi sopra vallate silenziose e solitarie. Davvero molto belle.

La più famosa di queste foto fu, per l’appunto, ritagliata e scelta per arricchire l’ufficio dell’agente Mulder in X-Files.

I WANT TO BELIEVE quindi, che non significa “potrei crederci se ci fossero a mia disposizione delle prove sufficienti” e non significa neanche che ci credo e basta data l’ovvietà. Quella scelta verbale è precisa e indica una volontà ad addentrarsi nelle esperienze e metterle completamente in discussione, compresa la percezione del reale.

Il poster pur diventando subito un elemento iconico della serie, non era stato pensato come oggetto commercializzabile e la copia era unica, stampata solo per il set. Nel corso delle puntate, con la fama che cresceva, questo poster veniva spesso rubato e ogni volta ne andava fatta una nuova copia. Ma accadde che, all’inizio della quarta stagione, gli spettatori si trovarono di punto in bianco con un poster diverso, senza alcuna spiegazione. Nel nuovo poster cambia l’immagine dell’UFO ed anche il paesaggio sottostante, spariscono le colline e gli alberi si fanno più grandi e più vicini, mentre la scritta rimane pressoché invariata. La Fox per l’appunto non aveva mai ottenuto i diritti della foto ed era in corso una causa proprio con Billy Meier, che alla fine ebbe la meglio. Questo secondo poster rimase appeso sul muro dell’ufficio di Murder fino alla fine della quinta stagione, quando bruciò a causa dell’incendio appiccato dall’Uomo che Fuma proprio nel seminterrato degli X-Files.

All’inizio della sesta stagione Mulder riceve in regalo una copia del poster.

A prima vista questo nuovo poster sembra identico al precedente, ma in realtà non è così. Ma, comunque, questa nuova versione rimarrà appesa nello scantinato degli X-Files, anche in assenza di Mulder, fino alla fine della serie.

I materiali di scena che componevano l’ufficio dell’agente Mulder furono esposti all’Hollywood Entertainment Museum fino alla sua chiusura avvenuta nel luglio del 2006. La cosa curiosa però è che il poster presente in questa esposizione non era una copia fedele di quella mostrata negli episodi di X-Files, bensì una riproduzione completamente diversa da tutte le versioni del poster utilizzate nella serie. .. si apre un nuovo X-Files …



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