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Fichi time.

"... Continuavano a chiamarlo Trinità", il set

Il film fu girato in gran parte nello spettacolare scenario di Campo Imperatore, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Il Monte Prena, il Camicia, la Fornaca e lo stesso Corno Grande sono facilmente riconoscibili in particolar modo all’inizio del film.

Set film Continuavano a chiamarlo Trinità

Campo Imperatore (L’Aquila, Abruzzo) si trova nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Situato tra i 1500 e i 2100 m. di quota, lungo circa 20 km e largo dai 3 ai 7 km, chiamato anche il “piccolo Tibet”, l’Altopiano di Campo Imperatore con i suoi sconfinati pascoli, è il più esteso d’Italia.

Quest’angolo di paradiso rappresenta una parte fondamentale del Parco; chiamato Campo Imperiale da Federico II di Svevia, l’altopiano di origine glaciale e carsico-alluvionale è il più vasto dell’Appennino per le numerose peculiarità floristiche e faunistiche e per i suoi interessanti aspetti geologici e geomorfologici.

Campo imperatore, Abruzzo

set film Continuavano a chiamarlo Trinità

Continuavano a chiamarlo Trinità

Campo Imperatore ha rappresentato con la sua piana, a circa 1.800 metri d’altitudine, il set ideale per spot pubblicitari, video musicali e molteplici film.

A parte qualche breve, seppur importante, parentesi è a partire dagli anni Ottanta che tutto il comprensorio aquilano del Gran Sasso d’Italia è stato utilizzato come ambientazione per numerose produzioni cinematografiche, ricevendone un meritato ritorno turistico e di immagine ... per alcuni una piacevole scoperta.

Qualche esempio:

Amici miei – Atto IIº (1982); Ladyhawke (1985); Il nome della rosa (1986); The American (2010) con George Clooney, interamente girato nella provincia dell’Aquila; Così è la vita, 1998, diretto da Aldo, Giovanni e Giacomo e Massimo Venier; … Inoltre, 2023, il film Ferrari, scritto da Troy Kennedy Martin e dallo stesso regista Michael Mann.

E poi, la breve parentesi, due film cult degli anni Settanta che devo proprio citare: Lo chiamavano Trinità, 1970, E.B. Clucher (Enzo Barboni): … Continuavano a chiamarlo Trinità, 1971, sempre di E.B. Clucher.

Campo imperatore, Abruzzo

Parliamone.

...Continuavano a chiamarlo Trinità è un film del genere spaghetti-western divenuto un classico della cinematografia italiana grazie alla coppia di attori Bud Spencer e Terence Hill.

Il film fu girato in gran parte nello spettacolare scenario di Campo Imperatore, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, per l’appunto. Il Monte Prena, il Camicia, la Fornaca e lo stesso Corno Grande sono facilmente riconoscibili in particolar modo all’inizio del film.


Nel lungometraggio in questione, Bambino (Bud Spencer) dopo aver attraversato il deserto di Chihuahua e guadato il fiume Pecos, si ritrova sull’altipiano di Edwards seguito a distanza da Trinità (Terence Hill). Affamati, i due fratelli sottraggono a tre sfortunati fuorilegge una padella di fagioli appena messi a scaldare.

Bud Spencer, Terence Hill

Continuavano a chiamarlo Trinità

Scene indimenticabili! Ma quel fiume non era il Pecos, bensì il Volturno e la più famosa padella di fagioli del western all’italiana verrà conquistata e consumata di fronte alle rocce dell’altopiano di Campo Imperatore e non in Texas!

I film con Bud Spencer e Terence Hill, con i terrificanti e buffi ceffoni anziché sparatorie e sangue, fanno ormai parte dell’immaginario di intere generazioni.


Per continuare a portarne memoria e profondo affetto non ci si può limitare a guardare per la trentesima volta quei film in TV ma recarsi invece sul posto. Bastano cinque minuti di cammino dalla Strada Statale 17 bis per raggiungere quel luogo isolato: una lunga e piacevole passeggiata all'interno di un paesaggio mozzafiato camminando sopra il bellissimo pietrisco di un bianco intenso e, magari, tirare fuori dallo zaino una latta di fagioli, sedersi e godersi nel silenzio il vento e l’atmosfera intorno a sé per poi provare a ricordare, con un sorriso sulle labbra, le battute di Bambino e Trinità.


Una raccomandazione: va bene la fantasia ma non azzardatevi a immaginarvi in Texas o in Messico; memorizzate bene ciò che vi si presenta sotto gli occhi, siete in Abruzzo!!


Foto di Patrizia Gaboardi




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