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Nona Faustine e l’importanza della memoria collettiva

«Credo che come esseri umani abbiamo la responsabilità di migliorare il corso della vita in qualunque modo che possiamo e gli artisti hanno un ruolo unico in questo. Gli artisti servono come coscienza del mondo» - Nona Faustine.

L'artista Nona Faustine, americana di Brooklyn (NY), con la sua serie fotografica White Shoes ha riportato a galla una fase della storia americana/newyorkese sepolta quasi del tutto: il commercio degli schiavi.

White Shoes si compone di immagini che vedono l’artista posare nuda, con indosso soltanto delle simboliche scarpe bianche, negli ex siti un tempo destinati al commercio degli schiavi, a New York.

Proprio all’angolo tra Wall Street e Pearl Street, nel cuore del distretto finanziario, vi fu il primo mercato degli schiavi di New York. In questa parte della città in passato sorgeva un vero e proprio mercato all’aperto caratterizzato da una struttura in legno aperta sui quattro lati con una capienza di circa 50 persone che venivano mostrate e poi vendute. Tale commercio ha funzionato fino al 1762; la schiavitù fu abolita legalmente a New York nel 1827.

Per White Shoes Faustine ha posato in altri luoghi della città oltre Wall Street, luoghi nei quali furono venduti nativi e uomini africani, donne e bambini: The Old New York County Court house in 52 Chambers Street; la Corte Suprema (New York County Court house) al 60 Centre Street; The New York City Hall (il Municipio di NY) dove, si racconta, molti schiavi furono sepolti nel terreno intorno alla struttura attuale.


Nuda, con indosso solo scarpe bianche. Questo è un potente immaginario, non meno importante, perché un corpo femminile nudo in quell’ambiente di manipolazione e ricchezza astratta sembra un elemento di rottura dei flussi di capitale, una pausa che pesa sul valore monetario. Faustine infatti con la sua fisicità imponente ci permette di far riattivare di colpo quelle parti odiose della nostra storia collettiva. Il suo corpo quindi sta romanzando senza provocare ed è parte integrante dell’opera. La poesia di Lucille Clifton, senza titolo, pubblicata nel 1970 suggerisce quello che Faustine compie con i suoi autoritratti:

If i stand in my window naked in my own house and press my breasts against the windowpane like black birds pushing against glass because i am somebody in a New Thing

and if the man come to stop me in my own house naked in my own window saying i have offended him I have offended his


Gods


let him watch my black body push against my own glass let him discover self let him run naked through the streets crying praying in tongues


Se mi trovo nella mia finestra nuda in casa mia e premo il mio seno contro il vetro della finestra come uccelli neri che spingono contro il vetro perché io sono una persona in una cosa nuova

e se l'uomo viene a fermarmi in casa mia nudo davanti alla mia finestra dicendomi che l'ho offeso ho offeso il suo


Dio


fargli guardare il mio corpo nero spingere contro il mio vetro

fargli scoprire se stesso lasciandolo correre nudo per le strade piangendo pregando in lingue


In White Shoes l’artista rappresenta le persone che hanno costruito la città di New York e gli Stati Uniti d’America rendendogli omaggio: «Essi meritano tanto riconoscimento per il loro sacrificio e contributo, qualcosa che ancora gli viene negato. C'era una forza dentro di me che aveva bisogno di rendere omaggio a coloro che hanno giocato un ruolo fondamentale nella storia antica di questa città e gli spazi in cui esistevano. Volevo scoprire quei luoghi in cui esiste un legame tangibile con il passato».

Questa parentesi storica di Wall Street è stata successivamente archiviata, mentre la reputazione di New York come uno spazio di diversità e inclusione continua a fiorire. Ma ciò che resta di questo periodo di 200 anni di discriminazione rimangano residui incrostati allo scheletro del luogo, sotto i palazzi altissimi e bandiere americane al vento.

Recentemente però, il sindaco Bill de Blasio e la first lady della città Chirlane Mc Cray hanno dedicato una targa commemorativa ponendola proprio nel luogo di quel mercato degli schiavi all'aperto del XVIII sec. di Wall Street.


«Credo che come esseri umani abbiamo la responsabilità di migliorare il corso della vita in qualunque modo che possiamo e gli artisti hanno un ruolo unico in questo. Gli artisti servono come coscienza del mondo» - Nona Faustine.


Il sito dell’artista: nonafaustine.virb.com



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