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Fichi time.

1984, spot Apple

«On January 24th, Apple Computer will introduce Macintosh. And you'll see why 1984 won't be like “1984”

1984 fu trasmesso un'unica volta in tv, il 22 gennaio 1984, durante il Super Bowl, quando al Tampa Stadium si sta giocando la finale della National Football League tra i Washington Redskins e i Los Angeles Raiders. Con questo spot, chiaro riferimento al romanzo 1984 di Orwell, Apple, l'azienda di Cupertino, presentò il Macintosh, primo personal computer destinato al mercato di massa.

Steve Jobs e Mike Murray (responsabile marketing di Apple), per l’occasione acquistarono due spazi pubblicitari, uno di 60 secondi ed un altro di 30 secondi. I dirigenti di Apple pensarono inizialmente di far andare in onda un annuncio pubblicitario più convenzionale ma, alla fine, decisero di provare a trasmettere 1984.


Lo spot è stato diretto da Ridley Scott, il soggetto è stato scritto da Steve Hayden, Brent Thomas e Lee Clow per l'agenzia pubblicitaria Chiat/Day di Venice (Los Angeles, California) e prodotto dalla New York production company Fairbanks Films.


Le immagini proposte allo spettatore presentano un esteso tunnel, attraversato da una lunga fila di individui dai volti pallidi e dallo sguardo perso, le bocche serrate, le braccia pesanti che scivolano pesanti lungo il corpo coperto da una spenta uniforme di colore grigio cenere: il gruppo marcia lento, battendo all’unisono i piedi sulla grata di ferro che costituisce il pavimento del cupo passaggio, mentre dagli schermi posti sul lato destro si vedono le immagini di un volto arcigno e severo, quello di un orwelliano Grande Fratello, che pronuncia un discorso incentrato sulla supremazia dell’unificazione di pensiero - l’arma più potente al mondo - mentre si ripete ad intervalli regolari il suono di una sirena.

A questa scena si alterna quella che vede protagonista una giovane atleta dai capelli biondi che indossa un paio di pantaloncini rossi e un top sul quale è riprodotto in versione stilizzata un computer Mac e il logo della Apple; la ragazza è inseguita da guardie dal volto coperto da dei caschi, uniformi antisommossa, armate di manganelli.

L’apatico corteo continua ad avanzare fino a raggiungere una sala dove, davanti ad uno schermo decisamente più grande rispetto ai precedenti, sono seduti molti altri individui che, alienati, continuano ad ascoltare quei discorsi. Il volto in primo piano dell’uomo narrante (impersonato dall'attore David Graham) continua a ripetere:

«Today, we celebrate the first glorious anniversary of the Information Purification Directives. We have created, for the first time in all history, a garden of pure ideology. Where each worker may bloom secure from the pests of contradictory and confusing truths. Our Unification of Thoughts is more powerful a weapon than any fleet or army on earth. We are one people, with one will, one resolve, one cause. Our enemies shall talk themselves to death and we will bury them with their own confusion. We shall prevail!»

«Oggi, noi celebriamo il primo glorioso anniversario delle Direttive sulla Purificazione dell'Informazione. Noi abbiamo creato, per la prima volta in tutta la storia, un paradiso di pura ideologia. Dove ciascun lavoratore può realizzarsi al sicuro da invasioni destabilizzanti di verità contraddittorie e arrecanti confusione. La nostra Unificazione dei Pensieri è un'arma più potente di qualsiasi flotta o armata sulla terra. Noi siamo un popolo, con una volontà, una risoluzione, una causa. I nostri nemici dovranno parlare a sé stessi fino alla morte e noi li sotterreremo con la loro stessa confusione. Noi vinceremo!»


Ma l'eroina atleta, ormai giunta vicino allo schermo, lancia il martello contro di esso con un urlo liberatorio prima di essere raggiunta dalle guardie. Il martello lo colpisce proprio mentre il Grande Fratello annuncia «Noi vinceremo!» e lo schermo viene distrutto da una esplosione di fumo e luce. Coloro che fino ad un attimo prima apparivano apatici e indifferenti, sembrano adesso svegliarsi da un lungo incubo, la loro espressione sbigottita comunica immediatamente che tutto è cambiato, che una rivoluzione è in atto.

Lo spot si conclude con uno slogan che recita:

«On January 24th, Apple Computer will introduce Macintosh. And you'll see why 1984 won't be like “1984”

«Il 24 gennaio Apple introdurrà Macintosh. E capirete perché il 1984 non sarà come “1984”

L'ultima immagine è il marchio Apple.

Questo breve filmato di 60 secondi ha completamente rivoluzionato il modo di fare pubblicità, fino a diventare un modello e un punto di riferimento indiscutibile.

L’approccio scelto per questo spot è chiaramente di tipo emotivo e mira a coinvolgere la psicologia del consumatore che è indotto ad associare al prodotto e alla marca determinati valori, legati in questo caso all'idea di ribellione e libertà. Il prodotto viene citato solo alla fine, non ci sono immagini che lo documentino né, tanto meno, le caratteristiche che lo contraddistinguono: ciò fa sviluppare un notevole senso di curiosità e di interesse nello spettatore lasciandogli il compito della scoperta.

La protagonista dello spot (la modella Anya Mayor), l’unica capace di portare una ventata di colore e di libertà, rappresenta un’esplosione di spontaneità in un universo anestetizzato, freddo e oppresso; il Macintosh di li a poco avrebbe avuto lo stesso dirompente effetto nel settore informatico.


1984 quindi, è un chiaro riferimento a come Apple, nell'idea di Jobs, si dovesse elevare ad unica alternativa in grado di contrastare il predominio dei “dispensatori di cattive tecnologie” rappresentati nello spot con l'immagine del Grande Fratello di Orwell.


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